Un pensiero per Lele
UN PENSIERO PER LELE
L'OPERA UMANA PIU' BELLA E' DI ESSERE VICINI AL PROSSIMO
Residenza Amica di Lenno
Volge il nostro pensiero ad Emanuele Cantaluppi, alla Persona che con coraggio, umiltà, umanità si è impegnato nel sociale per dare sollievo e supporto alle persone fragili e alle loro famiglie, l'opera umana più bella è di essere vicini al Prossimo.
Residenza Amica con il suo operato cerca di perseguire con dedizione, amore, con il tocco di un sorriso, di una parola gentile i Valori che Emanuele ha trasmesso, mettendo in primo piano la cura e il benessere delle persone.
GRAZIE Presidente per questa Eredità che ci hai lasciato e che noi porteremo avanti nel miglior modo possibile.
Il personale e gli ospiti di Residenza Amica di Lenno.
SEMPRE SORRIDENTE E PIENO DI VITA
tuo "fratello" Matteo
" Non muore chi ha lasciato un segno indelebile nel cuore.
Nella mia memoria sarai sempre sorridente e pieno di vita"
La grande debolezza della morte è che può vincere solo la materia.
Non può nulla contro i ricordi e i sentimenti.
Al contrario li ravviva e li radica in noi per sempre come se volesse farsi perdonare dicendoci:" è vero vi ho tolto molto ma guardate tutto quello che vi lascio!"
Ciao Lele
tuo "fratello" Matteo
CIAO LELE, OGGI TI PENSO NELLA LUCE
Lucia
Signore ti ringrazio per il grande dono della vita, il grande dono di Emanuele e per tutti i doni di amore che attraverso di lui hai generato; i nostri figli, i figli che sono diventati nostri; la nostra famiglia e la nostra famiglia allargata, tutti gli amici che ci hai messo accanto ed i fratelli che ci hanno bussato nei quali abbiamo riconosciuto il tuo volto.
Ti ringrazio per la straripante ricchezza dell’amore che in lui hai donato a tutti noi.
Ti ringrazio anche perché nella sua malattia ci hai donato una linfa rigeneratrice di conversione.
Concludo con queste righe appuntate all’inizio della malattia al suo capezzale condivise e donate in una moltitudine di origami.
In ogni piega di questi origami c’era un pensiero di gratitudine e riconoscenza per tutti perché questo era Lele; sempre un sorriso, un grazie a chi lo curava, lo incontrava, un sì per tutti , un SI all’affidamento al Signore…
“Ho dovuto attraversare il nero della notte per vedere i colori della Luce,
ho dovuto vestire l’abito della fragilità per indossare le ali della Speranza,
ho dovuto perdere la strada maestra per scoprire i sentieri nascosti dello stupore,
ho dovuto vagare nel deserto della solitudine per riconoscere il canto della moltitudine di amici,
così ho potuto fare della sofferenza lo scheletro di un grande aquilone
ed imparare a volare calibrando il peso del dolore e la leggerezza dell’Amore”,
ora sei in alta quota lontano, sopra le nuvole, nella LUCE
ma l’amore che ci hai lasciato è quel filo che ci aiuterà
nel nostro volo ora, per poi raggiungerti nella Gerusalemme Celeste.
MI HAI INSEGNATO UN SACCO DI COSE, MA NON A FARE A MENO DI TE.
Matteo
Ciao Babbo
Vorrei poter dire un sacco di cose per far capire a tutti i presenti la persona che sei. Non avrei abbastanza tempo e, probabilmente, le parole non ti renderebbero giustizia. Ma in fondo chiunque abbia avuto la fortuna di incontrarti è riuscito a conoscere la tua anima, perché ti ci voleva davvero poco ad arrivare al cuore della gente. E in questi giorni ne abbiamo avuto la conferma. Umile, solare, intraprendente, generoso, dedito agli altri, impeccabile, senza fronzoli e con una stretta di mano in cui trasmettervi tutto te stesso. Sorridente ed elegante, fino alla fine. Mi hai insegnato il valore dell'amore per la famiglia, mi hai insegnato come donarsi agli altri senza risparmiarsi. Mi hai insegnato a vivere una vita senza pregiudizi; ad accettare quello che viene e soprattutto a lottare sempre per quello che vuoi. E tu hai lottato fino alla fine Aggrappato alla vita. E lo hai fatto per noi. Hai sempre voluto proteggerci, nascondendo la tua sofferenza per non procurarne a noi. Papone, in questi anni mi hai sempre abituato a lieto fine.
E io ora lo sto aspettando. Non lasciarmi qui in sospeso.
Mi hai insegnato un sacco di cose, ma non a fare a meno di te. Per la forte e profonda Fede che tu e mamma ci avete sempre fatto respirare in casa, voglio credere per un momento che tu sia volato via perché eri troppo bello e che qualcun altro aveva più bisogno di averti accanto.
Ti ho sempre immaginato come un colibrì, che per vivere ha bisogno di volare, sempre. Ti avevo chiesto di promettermi che non avresti mai smesso di volare. Ma forse stavolta hai sbattuto le ali con troppa energia, la Tua energia, e ci sei volato via. Ora più che mai ho bisogno di te, di un po' della tua forza. Serve a me e a tutta la nostra famiglia. E a tutti gli amici che sono qui per te, perché già manchi ad ognuno di noi. Ti voglio bene. Per sempre il tuo Cucciolo
A TE
Laura
Papino Mio mi manchi. È difficile trovare le parole ...tante cose vorrei dirti… Mi manca il tuo profumo, mi manca consigliarti cosa indossare per gli appuntamenti e aprire con te il tuo armadio così ordinato e preciso. Mi mancano i nostri discorsi sulle Acli.. eh si una realtà che per un bel periodo di tempo abbiamo condiviso. In questo sei stato un grande Maestro per me.
A TE che sei stato la nostra roccia che ci hai sostenuto nelle nostre scelte.
A TE che sei stato la nostra guida nei momenti difficili e nelle decisioni importanti
A TE che sei stato la nostra forza
A TE che sei il nostro esempio di Vita
A TE che ci ha insegnato ad Amare e ci hai insegnato con il tuo esempio il significato di FAMIGLIA. Nella nostra famiglia l’amore e la condivisione non sono mai mancati e mai mancheranno.
A TE che ci ha insegnato ad Accogliere ed ascoltare il prossimo
A TE che semplicemente capivi se andava tutto bene o se avevamo qualche preoccupazione anche solo sentendoci al telefono o guardandoci negli occhi.
A TE che ci hai fatto comprendere che ogni giorno si deve dare il massimo anche nelle difficoltà perché la vita è meravigliosa e va vissuta appieno combattendo e amando.
A TE che ci hai insegnato a stupirci ed emozionarci per le piccole cose, perché sono le piccole cose che sono piene d’amore.
A TE che ci sei sempre stato con le parole e coi fatti.
A TE che hai reso felice e serena la Mamma.
A TE che hai testimoniato ogni giorno che si può essere grandi restando umili uomini. Si Papino mio tu eri discreto umile, ma allo stesso tempo Grande per ognuno di noi.
A TE che non hai mai fatto mancare niente a me, alla mamma e ai miei fratelli. Papino mio per tutto questo Grazie. Papi ho sempre ammirato la tua capacità di confidente … la tua capacità di esserci e dire le cose giuste al momento giusto. Papino mio
Guidaci e veglia sulla nostra famiglia e fa che possiamo essere ogni giorno testimoni del tuo amore per il prossimo e per la vita.
Ciao Papino mio, buon Viaggio. TI VOGLIO TANTO BENE LA TUA TRAPPOLA LAURETTA
SEI FORTE PAPA'
Elena
Ciao Papà, in questi frangenti mi avresti detto: ”lascia perdere…. Conta la presenza!”, perché sai quanto mi costa esternare sentimenti ed emozioni che si accavallano fino allo stordimento. Tante cose ho nel cuore, poche ne dirò.
SEI FORTE PAPA’! Hai costruito la nostra famiglia insieme alla mamma come una casa con mura ben solide e fortificate ma nello stesso tempo con porte sempre aperte per chiunque volesse entrare e/o uscire.
SEI FORTE PAPA’! Ti sei sempre battuto per i tuoi ideali, spendendoti giorno e notte con dedizione nel lavoro così come nel volontariato a volte fino all’estremo delle forze
SEI FORTE PAPA’! Sei sempre stato pronto e disponibile ad aiutarci nelle difficoltà: il nostro porto sicuro per approdare quando imperversavano le difficoltà e il nostro faro per illuminare i momenti bui.
SEI FORTE PAPA’! Hai affrontato la malattia con dignità, attraversando la sofferenza con sempre rinnovata energia.
SEI FORTE PAPA’! Perché anche quando i dolori non ti davano pace hai regalato sorrisi d’affetto a me a Rémì e ai miei figli, i tuoi adorati nipoti
SEI FORTE PAPA’! A conferma dei valori in cui credevi ti sei sempre contraddistinto per uno stile sobrio ed elegante anche nelle situazioni più improbabili
SEI FORTE PAPA’! Se oggi tante persone così diverse ti ricordano e sono venute a salutarti è perché hai saputo cogliere in ognuno di loro un carisma differente, valorizzandolo nonostante i diversi punti di vista
SII FORTE PAPA’ sono sicura che ora che sei in partenza per il tuo viaggio celeste la tua mitica valigia dove non mancava mai nulla sarà piena di tutte queste cose e di tutto l’amore che oggi qui noi respiriamo. Buon Viaggio. TI VOGLIO BENE la tua Elenocchiola
COME UN PADRE
Harold
Caro Emanuele
Oggi siamo qui a celebrarti e a ricordare il bene che hai lasciato in ognuno di noi.
Ti ricorderò come un padre che mi ha accolto nella sua casa e protetto, mi hai insegnato il rispetto, mi hai sostenuto in ogni mia scelta fino a farmi diventare l’uomo che sono oggi. Sono orgoglioso di tutto ciò che ho appreso da te e ne farò sempre tesoro.
Ci dispiace di non poterti far conoscere nostro figlio che arriverà a breve, ma siamo sicuri che sarai sempre al nostro fianco e continuerai a proteggerci. Con affetto Harold e Ornella
UN FRATELLO SPECIALE
Marilina
Ora Lele non ci sei più fisicamente, ma rimarrà il ricordo di
un amico fedele,
di uno zio premuroso,
di un padre esemplare,
di un marito amorevole,
di un figlio affettuoso
e di un fratello speciale.
La Tua Mina
GRAZIE LELE
Rémi
Ciao Lele, sono passati 3 giorni da quando ci hai lasciato ma non riesco ancora a crederci, mi sembra impossibile che tu non sia più qui con noi.
Volevo ringraziare te, Lucia e i vostri figli per avermi fatto sentire dal primo giorno parte della vostra bellissima famiglia. Avendo io i miei genitori lontani, vi ho sempre considerato, te e Lucia come i miei secondi genitori e devo confessarti che avete svolto il vostro ruolo alla perfezione. In questi 11 anni abbiamo condiviso momenti di dolore con Elena nei quali hai sempre saputo in ogni circostanza trovare le parole giuste e farci sentire la tua vicinanza, il tuo supporto ed il tuo amore.
Oggi voglio ricordare 3 momenti di gioia che abbiamo condiviso insieme:
- La tua felicità ed il tuo orgoglio quando hai accompagnato all'altare la tua Elena il giorno del nostro matrimonio.
- La tua emozione e la tua gioia quando sono uscito dalla sala parto per annunciarvi a te, a Lucia e ai miei genitori la nascità del tuo Mattia.
- La tua felicità quando vi ho chiamato per annunciarvi che era nata la tua Mathilde.
Hai regalato un amore incondizionato ai tuoi 2 nipotini, li hai fatti ridere, divertire e giocare fino all'ultimo giorno nonostante il dolore e la sofferenza: sei stato per loro uno nonno fantastico. Non riesco a togliermi dalla testa lo sguardo di terrore del tuo Mattia quando domenica sera con Elena le abbiamo detto che eri volato in cielo . Però come ha detto lui qualche minuto dopo alla nonna Lucia guarderemo insieme dal vostro balcone di casa la tua stella nel cielo con il suo telescopio. Mi hai regalato un'immensa lezione di vita per la determinazione, il coraggio, la forza di volontà, la tenacia e la resilienza che hai dimostrato nella tua lotta contro la malattia. Spero che possa essere di insegnamento per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerti Lele. Ciao Lele mi manchi già, buon viaggio e preparati che ci vediamo presto con il nostro telescopio.
GRAZIE MANU
Andrea
Ciao Manu, anche se purtroppo per poco, sei stato un secondo papà per me..una persona buona. Buonissima. Mi sono sentito fortunato di conoscerti, Manu, e mi sono sentito fortunato, pur balbettando, e credo in modo confusionario, di essere riuscito a ringraziarti di tutto, poco prima che te ne andassi.
Soprattutto di avermi accettato sin da subito nella tua famiglia, senza giudicarmi mai. Di essere riuscito a salutarti il mio piccolo Ale, che ti voleva davvero bene, e che ha giá voluto una tua foto per ricordarti.
Di dirti che ti ho voluto tanto bene, e che sempre te ne vorró.
Di prometterti che mi prenderó cura della tua Laura, la tua Trappola, per sempre.
Oggi piango perchè rivivo quello che ho vissuto con mio papà.
Oggi piango perchè quando persone così eccezionali se ne vanno è sempre un colpo troppo duro.
Oggi piango perchè non ce l’ho fatta a vederti portare all’altare la tua Laura. Oggi piango perchè so che mi consideravi come un figlio.
Oggi piango perchè il vuoto che vedo che hai lasciato nei cuori di tutti noi. è veramente molto grande
Ma non ti dimenticherò. Nessuno di noi lo farà mai, Manu, e spero che ora potrai conoscere in cielo il mio papá; gli ho parlato, nei miei pensieri, e gli chiesto di aiutarti ad accompagnarti Lassù in questi primi momenti, anche se, sono certo, con il tuo piglio generoso e buono, starai certamente giá organizzando qualche opera di bontá. Ciao Manu, un abbraccio fortissimo.
NON SAPEVO DIRTI DI NO
Denise
Ciao Lele,
nessuno di noi è pronto a lasciarti, ti cerchiamo ancora con gli occhi nella tua casa. Grazie per i tuoi insegnamenti, la tua parola giusta per ogni occasione, il tuo sorriso. Tutte qualità che hai trasmesso ai tuoi figli, devi essere orgoglioso di ognuno di loro.
Io non sapevo mai dirti di no, lo sai, il tuo Matteo mi ha sempre presso in giro per questo. Sarai sempre nel mio cuore e so che ci aiuterai da lassù ad affrontare gli alti e bassi cui la vita ci mette alla prova, ma questa sarà difficile e inaccettabile. Ti voglio bene, la Denny
RICORDARE EMANUELE CANTALUPPI
Marina Consonno (Presidente Acli Como)
Il 26 settembre 2021 ci ha lasciati il nostro caro Presidente Emanuele Cantaluppi.
Come Acli abbiamo perso non solo un Presidente, ma anche un protagonista del cattolicesimo democratico, un uomo mite, sensibile, profondamente religioso che ha saputo esprimere passione e impegno costante a favore dei più deboli. Alla guida della Acli di Como nel primo mandato nel 2016, ha accettato anche il rinnovo del secondo mandato nel 2020, dove seppe coniugare con armonia e sobrietà, sensibilità religiosa e apertura sociale, consapevole delle sue debolezze e del suo male da tempo combattuto con pazienza, accompagnata da tenace determinazione. Animato da una forza d’animo e da una carica positiva incrollabili e ineguagliabili , che non vacillano mai, nemmeno a fronte delle prove sempre più dure che era costretto a subire, ha saputo darci una lezione rispetto agli impegni da assumere: quella di non fare mai passi indietro, quella di renderci disponibili comunque sempre, rispondendo alle chiamate, pur nelle difficoltà, nelle incapacità, nelle inadeguatezze che inevitabilmente accompagnano ogni scelta. Un dettato, una richiesta questa, di responsabilità per le Acli che devono proseguire nel dare una testimonianza costruendo un punto di vista forte per la comunità locale.
Il 22 ottobre 2021 si sono svolte le elezioni del nuovo Presidente delle Acli di Como. Ricordare Emanuele in questo significativo passaggio, ha voluto rimettere a fuoco l’importanza di proseguire oggi il cammino facendo memoria del suo apporto, della sua costante volontà di affrontare percorsi laicali dentro la Chiesa, con la consapevolezza di agire sempre nella costruzione del bene comune, del riconoscimento dei suoi valori e dei legami amicali e associativi.
EMANUELE CANTALUPPI: LA VESTE BIANCA E L’ABITO DEL LAVORO
Paolo Bustaffa (Consulta diocesana delle aggregazioni laicali)
La gioia di essere un laico cristiano in cammino nel mondo, attento ai segni dei tempi per interpretarli e offrire risposte alle attese degli uomini e delle donne di oggi: nell’esperienza della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali è stato questo un tratto che ha caratterizzato l’impegno di Lele e che oggi ripensiamo come sua eredità da accogliere e far fruttificare. Portava nel mondo la veste bianca del battesimo e portava nella Chiesa l’abito del lavoro. C’era sempre un modo gentile e un tono fermo nel prendere la parola in momenti di analisi, riflessione e proposta su grandi temi e problemi quali ad esempio la dignità del lavoro, la mancanza di lavoro, la formazione al lavoro. La Consulta era per Lele il luogo in cui le varie associazioni, ponendosi al servizio del Vescovo e della comunità diocesana, riscoprivano e consolidavano le ragioni del camminare insieme, del valorizzare le diversità, del condividere progetti e percorsi, del richiamare la corresponsabilità dei laici nella Chiesa e nel mondo. In questo contesto coglieva il valore del dialogo tra preti e laici ne accettava le soste e le ripartenze perché in cima ai suoi pensieri era la vocazione alla santità di tutti i battezzati. Richiamava l’importanza e l’urgenza di ritrovare il senso dell’impegno politico come forma alta ed esigente di carità, un percorso da non scorporare da quello dell’impegno sociale. Anche per questo era un sostenitore del Laboratorio Bene Comune, un luogo di formazione dei giovani all’impegno politico, partecipava agli incontri per ascoltare e incoraggiare. Era consapevole del ruolo educativo dell’adulto nel dialogo con le nuove generazioni sui temi della fede, della vita, della casa comune. Questo sentire Lele lo portava nel cammino del Sinodo diocesano con la maturità, la concretezza di un laico che accoglie l’invito a essere testimone e annunciatore della Misericordia di Dio.
IN RICORDO DI EMANUELE CANTALUPPI
Emiliano Manfredonia (Presidente nazionale ACLI)
Vi ringrazio per l’invito che mi avete fatto giungere per l’incontro di preghiera in occasione del primo anniversario della scomparsa di Emanuele: non posso essere presente di persona, ma desidero farvi sapere, e far sapere ai familiari di Emanuele, che vi sono vicino nello spirito e nella preghiera.
Quello che scrivete nella vostra lettera d’invito dà conto di quanto speciale sia stata l’esistenza di Emanuele, e quale perdita sia stata per noi tutti la sua scomparsa. Ricordo bene la celebrazione di commiato di un anno fa, che contemperava il dolore per il distacco con la consapevolezza di quanto ricca, evangelicamente parlando, sia stata la sua esistenza: quasi un preannunzio di resurrezione, se è vero che la memoria di ciò che siamo stati, del bene che abbiamo compiuto, continua a vivere nella memoria degli altri.
Emanuele Cantaluppi è stato un uomo mite e giusto, e il Vangelo ci dice che i miti erediteranno la terra: pensando all’affetto che circonda la sua memoria, all’amore che ha seminato in tutta la sua esistenza, mi pare che in qualche modo ciò sia già vero oggi. Spero che presto potrete presentare a noi tutti quanto avete in cantiere di realizzare come progetto teso a diffondere il suo prezioso esempio, e fin da subito ve ne ringrazio.
A tutte e tutti voi un abbraccio fraterno, nella convinzione di condividerlo già ora con Emanuele nella comunione che viviamo con coloro che sono già passati alla vera Vita.
UN CARO RICORDO NEL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE
La Presidenza Provinciale Acli di Como
E’ già trascorso un anno intero da quando il Padre celeste, che lui tanto amava, lo ha richiamato a sé e grande è ancora il dolore che ci accompagna per una perdita così immensa. La sua vita è stata una bella testimonianza del Vangelo con la sua famiglia, il suo lavoro, le sue Acli; una vita di autentico servizio, sempre protesa al bene comune, vissuta nel segno di una fede ricca di amore evangelico, semplice e bella. Non ci sono parole per ricordare la figura e l’operato di Emanuele: stiamo imparando a trasformare il nostro rimpianto in preghiera, ringraziando il Signore per avercelo donato come Presidente delle Acli di Como dal 2016 al 2021, come Presidente di più cooperative per svariati anni e soprattutto, come amico. Ma stiamo anche raccogliendo l’eredità che ci ha lasciato cercando di portare avanti il nostro lavoro nelle Acli, ponendoci sempre in ascolto dell’altro, cercando soluzioni a problemi che sembrano insormontabili, non perdendo mai la capacità di sorridere, anche quando le situazioni sono dure e difficoltose. Con la mitezza e la gentilezza che lo caratterizzavano, ma anche con l’intelligenza e la caparbietà di chi sa guardare lontano, tendeva ad esigere da sé stesso e dai suoi interlocutori coerenza, impegno e disponibilità al cambiamento, stabilendo rapporti proficui e generativi di idee e proposte impregnati di etica e rispetto per il prossimo , davvero rari nel nostro tempo.
Emanuele è stato e rimane nei nostri cuori “un esploratore e un visionario” che ha saputo rinnovare, sul terreno della concretezza dell’azione sociale e della coerenza dei comportamenti, il messaggio cristiano del riscatto dei poveri e dell’impegno per il cambiamento. Le Acli di Como si uniscono alla sua famiglia nel ricordare Lele nella costruzione di un’iniziativa che per dare continuità alla sua instancabile ricerca e per offrire la possibilità ad alcuni soggetti in difficoltà, attraverso una apposita raccolta fondi, di proseguire percorsi di formazione e di studio. È, e sarà, il nostro modo di ricordarlo, di onorarlo, di averlo sempre accanto a noi.
Ti auguro un'oasi di pace
La strada vi venga sempre dinanzi
e il vento vi soffi alle spalle
e la rugiada bagni sempre l'erba
cui poggiate i passi.
E il sorriso brilli sempre
sul vostro volto.
E il pianto che spunta
sui vostri occhi
sia solo pianto di felicità.
E qualora dovesse trattarsi
di lacrime di amarezza e di dolore,
ci sia sempre qualcuno
pronto ad asciugarvele.
Il sole entri a brillare
prepotentemente nella vostra casa,
a portare tanta luce,
tanta speranza e tanto calore.
(Don Tonino Bello)
EMANUELE CANTALUPPI: UN UOMO DI SINTESI
Mara Maggi (Comitato garanti Fondo diocesano di Solidarietà Famiglie Lavoro)
Le strade di Lele e mia si sono incrociate per un breve, ma intenso e significativo tratto. Io, ultima arrivata tra i componenti del Comitato di garanzia del FSFL istituito in ricordo di don Renato Lanzetti e delle vittime del Coronavirus; Lui, Lele, presente da subito e ricco di un rapporto con gli altri componenti che si coglieva essere radicato nel tempo. Eppure, grazie al suo stile semplice, delicato e aperto, mi ha fatto subito sentire accolta. Ho avuto modo di condividere con Lele pensieri e opinioni su vare questioni, alcune più concrete altre più… ‘di principio’ e quello che sempre mi colpiva non era solo la capacità di ascolto profondo, che sembrava gli venisse naturale, ma la sua immediatezza nel porre risposte ‘creative’ che non banalizzavano, la capacità di mettere in risalto quella briciola, magari piccolissima, di positività e da lì partire. Se oggi dovessi definire Lele con un termine direi ‘uomo sintesi’. Il Lele che ho conosciuto portava naturalmente in sé il piano spirituale e quello umano, fusi in una concretezza che aveva radice in un cristianesimo incarnato senza retorica. Tra due posizioni magari anche piuttosto distanti, gli riusciva di trovare una terza strada originale e capace di assumere con equilibrio le precedenti. E tutto con l’immancabile sorriso che ti metteva in pace.
Quando ho saputo della partenza di Lele per il cielo, l’immagine che mi si è subito presentata alla mente e al cuore è stata quella della moltitudine dei poveri che aveva in tante forme soccorso…: ‘vieni benedetto dal Padre mio perché ho avuto fame e mi hai dato da mangiare, ho avuto sete… ecc’; … e Lele che non ha avuto bisogno di chiedere ‘quando Signore’ perché lo sapeva bene ‘quando’ dato che aveva imparato a riconoscere Gesù nei poveri già su questa terra. (Grazie Lele perché continui a parlarci… )
EMANUELE CANTALUPPI: UMILE OPERAIO NELLA VIGNA DEL SINGORE
Mario Luppi (Fondazione Caritas)
La sensibilità umana e sociale di Lele oltre che le Acli e le Querce di Mamre aveva altri due luoghi in cui si esprimeva: la Caritas diocesana e il Comitato del Fondo diocesano di solidarietà Famiglia e lavoro. Gli incontri e le telefonate con Roberto Bernasconi per concordare linee e progetti erano note a chi gli era vicino perché ne parlava spesso: “Oggi sono da Roberto, devo telefonare a Roberto, mi aspetta il Roberto…”. E passando nell’ufficio Caritas si incontravano spesso entrambi a ragionare, a volte ad alta voce, sulle cose da fare, sulle scelte da prendere. Aveva una forte passione nel prendersi cura dei poveri, degli immigrati, degli ultimi ma anche nel rapportarsi con le Istituzioni per collaborare con loro e nello stesso tempo per richiamarle alla responsabilità a fronte di situazioni di disagio e diseguaglianze economiche e sociali. Poneva accanto all’intervento nell’emergenza una attenzione alle cause, alle radici del disagio e delle crisi per cercare e attuare soluzioni durature. Diceva che la carità doveva essere declinata con la giustizia e qui si intravvedeva la dimensione politica del suo pensare e agire. Nel Comitato del Fondo diocesano di solidarietà, voluto dal Vescovo in memoria di don Renato Lanzetti e di tutte le vittime del coronavirus, Lele portava la sua competenza e la sua sensibilità su situazioni che lo colpivano molto e lo portavano a sostenere non solo il contributo economico ma anche le relazioni degli operatori Caritas, del volontariato, delle comunità parrocchiali con le famiglie e le persone in difficoltà.
Testimoniava ovunque di essere un umile operaio nella vigna del Signore.
IL RICORDO di Luisa Seveso
Nei nostri cuori il ricordo di Lele è vivo e presente.
Per me anche la sua fotografia ha un posto speciale: mi sta accanto, vicino al tavolo di lavoro e mi accade di alzare gli occhi dal pc e di chiedergli parere. Quel parere discreto, riflessivo, posato, che non ha mai mancato di regalarmi, insieme al suo rassicurante sorriso. Era un privilegio incontrarlo. La sua capacità di comprendere ed ascoltare, il suo garbo, la sua discrezione, la sua intelligenza, erano doni preziosi. Dicevo a Lucia proprio stamattina che sento forte ancora oggi la sintonia che provavo quando era ancora con noi. Forse perché ero lontana quando Lele ci ha lasciato e non ho potuto elaborare questo lutto? O forse invece l’amicizia, la stima, la riconoscenza, il bene ricevuto, sono un filo che ci lega oltre la presenza terrena. Caro Lele ti penso nel Circolo Acli del Paradiso (che purtroppo sta diventando un po’ troppo affollato!) dove tante belle persone ci accompagnano nella fatiche di ogni giorno. Ci indicano la via, ci spronano a continuare il nostro impegno. Anche nelle delusioni, nelle giornate in cui va tutto storto, ci tengono la mano e ci accompagnano. Caro Lele non lasciarcela mai la mano. Continua a camminarci accanto.
IL RICORDO di Anna Borghi Monti
Alla morte di Emanuele, i miei figli, Marco e Andrea, non hanno esitato a partecipare al rosario nella Chiesa di Camerlata. La loro motivazione è stata semplice: Emanuele era amico del papà, lui sarebbe stato qui. Non ci conoscevamo bene, perché sono state limitate le occasioni di incontro, ma ogni volta che ci trovavamo, Emanuele ci accoglieva con un sorriso. Il vissuto dei miei figli è anche il mio, e così lo voglio ricordare per questa sua accoglienza, calda, spontanea, che mi faceva sentire parte del gruppo, anche se io lo frequentavo ogni tanto; il suo sorriso e il suo abbraccio, mi sembravano dirmi che era contento che anch’io fossi lì.
LA FORZA DELLA MITEZZA di Andrea Rinaldo
Ho conosciuto Emanuele Cantaluppi alle ACLI di Como, dove lui era impegnato già da molti anni a portare con discrezione e caparbietà il suo contributo di competenza ed idealità, nelle diverse articolazioni in cui si svolgeva l’attività associativa, ed in particolare nelle cooperative che lui ha presidiato. Mi ha sempre colpito il suo carattere affabile, la sua mitezza, cioè quella predisposizione comportamentale ispirata ad un senso di paziente e benevola umanità, non disgiunta però da una intelligenza progettuale, da uno sguardo che sa scrutare orizzonti inesplorati, la cui interpretazione è spesso la chiave di volta di un cammino vocazionale. E mi chiedevo come fosse possibile quella mitezza in un mondo invece segnato dai nazionalismi, dalle guerre e dalla paura dell'altro? Dall’egoismo, dall’individualismo, dalle seduzioni edonistiche della civiltà dei consumi. Credo che per Lele questo fatto fosse la conseguenza di un dono di fede che lui incarnava nella quotidianità attraverso la testimonianza della Parola; nella vita di ogni giorno, in famiglia, nella sua famiglia allargata; nel lavoro, nel suo lavoro svolto per molti anni come direttore di un’azienda di diagnostica clinica e prodotti per la ricerca medica; nell’associazionismo, nelle ACLI, nelle “sue” ACLI, che ne hanno premiato la sua dedizione e lo spirito di servizio affidandone la Presidenza Provinciale, onere ed onore, certamente ben riposto. Nel periodo tormentato della malattia sono stato impressionato da quella sua capacità di non farsi travolgere dagli eventi negativi, di affrontare le avversità dell’esistenza con coraggio, con la speranza che ci sia sempre una via di uscita, e che comunque la vita terrena è un passaggio, e per il credente c’è l’approdo sicuro della Gerusalemme Celeste, dove il cerchio si chiuderà nell’abbraccio con il Padre. Il tempo che passa trasforma il dolore del distacco prematuro in rimpianto prima, e quindi in consapevolezza dell’eredità che ci ha lasciato Emanuele, che è quella di saper affrontare le difficoltà con la fiducia nel prossimo, con la capacità di ascolto, con la disponibilità a saper mettersi in gioco. Con l’opzione preferenziale per i poveri e l’esercizio della virtù della carità, che Emanuele ha messo in pratica in tutta la sua vita, esigendo prima di tutto da se stesso quell’impegno e quella coerenza, che richiedeva poi ai suoi collaboratori. Forse il modo migliore per ricordarlo e per onorare il suo operato è quello di esercitare una “memoria attiva” dei suoi insegnamenti, riattualizzando le sue indicazioni, e a questo proposito bene stanno facendo la famiglia, le ACLI e gli altri amici, a perseguire il progetto con una raccolta di fondi nel suo nome, per dare la possibilità a persone che sono in difficoltà di intraprendere percorsi di studio e di formazione.
IL RICORDO
Caro Emanuele,
non solo sei stato una colonna delle Acli di Como, ma soprattutto un amico per noi, per ognuno e per tutti. Un amico vero che c’era sempre e sapeva ascoltare, che amava il confronto e la relazione, senza gerarchie, accogliendo tutti e, anzi, facendo di questo una cifra della tua vita. Ora siamo rimasti soli, ci mancheranno le nostre chiacchierate, i nostri appuntamenti, le nostre lunghe telefonate, che sapevano diventare la soluzione di un problema, la decisione più importante, l’avvio di una nuova idea, che poteva essere un’iniziativa di bene assieme alle diverse realtà comasche, un innovativo progetto dei nostri servizi aclisti o la possibilità di creazione di un ennesimo posto di lavoro nelle nostre attività. Perché dalla quotidianità vissuta e interrogata può scaturire il fare pensato del nostro agire sociale. Ma lo stile era il tuo: sempre garbato e gentile, che sapeva arrivare al cuore. Dove la soluzione pareva impossibile, tu trovavi la strada. Senza fartene merito, mai. Per il tanto bene che hai saputo fare, non solo nelle Acli, ma in tutta la tua vita, non ti vantavi, non ti ponevi in mostra. Sapevi farti prossimo senza mai essere il primo della classe. E poi la tua fede profonda e autentica quanto ci è stata d’esempio! Perché hai saputo viverla come scelta di vita coerente, come un tutt’uno con la tua meravigliosa grande famiglia - Lucia, i ragazzi, poi i nipotini – con il tuo lavoro, con l’impegno sociale. Sapevamo bene i limiti con i quali hai dovuto fare i conti durante la malattia, ma abbiamo conosciuto anche la forza con la quale hai saputo farvi fronte. Senza risparmiarti mai. E anche per questo non ti ringrazieremo mai abbastanza. Serberemo nei nostri cuori, ma anche nella nostre azioni, il tuo ricordo, la tua testimonianza e il tuo amore per le Acli. Anche se in questo momento il dolore è più forte della speranza. Ma, anche questo ce lo hai insegnato tu, è la speranza che alla fine ha la meglio.
Grazie Lele. Di tutto.
Articolo Settimanale 08.12.2022
Articolo Settimanale 15.09.2022
Articolo Settimanale 15.09.2022
Articolo Settimanale 30.09.2021
Articolo La Provincia 28.09.2021